martedì 13 luglio 2010
07.07 - Da S.Francisco a Yosemite
Ritirata la nuova auto alla Hertz, una scintillante e nuova di pacca Cadillac SRX4 (per i meno avvezzi il nuovo SUV medio della Caddy) facciamo un giretto per la città con metà, finalmente, il Golden Gate che ancora non siamo riusciti a vedere bene.
Colgo l'occasione per far presente che abbiamo noleggiato due "miti" delle 4 ruote statunitensi, la Ford Mustang ed una Cadillac, tanto per non farci parlar dietro! La Caddy, noto con affetto che (e qui parlo agli addetti ai lavori) ha i gruppi ottici posteriori che accennano un richiamo alle pinne posteriori delle Cadillac storiche!
Ma torniamo al Golden Gate, finalmente lo raggiungiamo, abbiamo fatto bene ad attendere di riprendere l'auto, perchè a piedi sarebbe stato impossibile!
E' davvero imponente, forse il colore rosso lo aiuta in questo e stranamente non ha nemmeno molta nebbia attorno.
Facciamo le foto di rito, da tutte le angolazioni, con e senza di noi... e poi si parte, lasaciamo la fredda costa per l'entroterra speriamo più mite.
Il percorso da SF a Yosemite è pazzesco per quante volte cambia il paesaggio.
Abbandonato il caos cittadino, passato il bay bridge (lunghissimo) e senza perdersi per il dedalo di incroci delle varie highway, inizia il percorso fuori città e in poche miglia ti ritrovi in mezzo a dorate colline di grano sormontate da filari di pale eoliche con la lingua grigia dell'asfalto che si svolge tra le cunette formate dalle colline stesse.
Questa highway è piuttosto trafficata ma scorrevole e non fai attempo a finire di gustarti le colline che inizi ad attraversare dei paesoni con immense concessionarie d'auto, fast food e gas stations che fanno da contorno.
E' ora di pappa passata da un pezzo ed un burger non ci starebbe male. Decidiamo che il cartellone che pubblicizza un certo Carl's Jr. È il più invitante ed effettivamente finiamo per mangiare il miglior burger fino ad oggi. Abbondante, succoso, con le patatine fritte "vere"... notevole insomma.
Ripartiamo, il tempo di fare "burp" per la cipolla del paninazzo ed ecco che il panorama è cambiato: ora siamo in mezzo a sterminati frutteti, intervallati dalla casetta prefabricata che vende la loro frutta. Si narra nelle guide che sia ottima, ma un po' perchè non è il mio cibo preferito, un po' perchè davanti a noi ci sono molte miglia, tralasciamo il prodotto locale e proseguiamo la nostra strada.
Si inizia a salire si quota, la vegetazione si fa più alpina e spuntano ruscelli e pini, roccie e prati verdi.
Continuiamo a salire finchè non arriviamo all'ultimo paese prima del parco.
Ci fermiamo un po' per vedere i negozietti locali, tutti sulla strada principale, un po' per sgranchire le articolazioni.
Buffo paese e buffi negozi che vendono praticamente solo cose per la casa o per il campeggio. Mentre il secondo genere merceologico è in tema con la zona, il secondo è assolutamente fuori luogo!
Arriviamo finalmente nell'area del parco, sbaglio hotel, ma poco male anche perchè il nostro è 10 miglia più avanti, più vicino all'ingresso del parco e più bello.
La camera non brilla per pulizia, forse perchè veniamo dall'Hilton, mentre qui siamo in un bel Lodge di montagna, ma ha tutti i comfort ed un terrazzino che affaccia sul roboante fiume che percorre la vallata.
Il fiume è tanto caratteristico quanto rumoroso e mi creerà qualche problema di sonno.
La cena si terrà nell'unico ristorante di zona, dove ovviamente c'è da attendere. Ci sorprendono con un eliminacode modernissimo per il posto in cui siamo (dove i cellulari sono in black out!), un disco di plastica che ti porti in tasca in tutta l'area dell'hotel e che quando è il tuo turno inizia a vibrare ed ad accendersi come un albero di natale intermittente.
La cena non è delle più economiche, ma d'altronde è la legge del monopolio , ma di buona qualità.
Poi a nanna che domani si gira il parco.
PER LE FOTO DELLA GIORNATA, CICCA QUI.
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