martedì 13 luglio 2010

09.07 - Da Yosemite a Death Valley





Lasciamo, da tabella di marcia, l'hotel alle 10.30/11 in modo da arrivare "all'inferno" sul calar del sole.
Prima tappa il Tioga Pass, un passo di montagna che ci porterà ad oltre 3200m di quota, dal quale poi scenderemo fino alla zona depressa della Valle della Morte.
La strada sale, sale e poi ancora sale. Quota 9000 ft. è superata di slancio e come per magia, appare la neve!
Nevi perenni in mezzo al bosco tra cui si snodano infiniti ruscelletti che di tanto in tanto formano piccoli laghetti di montagna.



Si sale ancora ed ad un certo punto si appiattisce tutto. Siamo su un altipiano, vetta del passo, dove c'è un market ed una sorta di fast food. Acquistiamo una borsa frigo brandizzata Yosemite che non sarà solo un souvenir ma fondamentale per mantenere l'acqua bevibile nella Death Valley.

Riprendiamo il corso ed iniziamo la discesa prima lenta, poi, praticamente, un atterraggio, con tutti gli ammmmericani coi macchinoni che si sono fatti 10 miglia sempre coi freni tirati... un meraviglioso odore di pastiglie cotte aleggiava nell'aria. Fortunatamente la Caddy in modalità Sport ha il cambio sequenziale, quindi marcia bassa, cruise control e giù di freno motore...

Arrivati a valle, sui 1400 m. ci fermiamo ad ammirare il Mono Lake, un lago chiuso, senza immissari ed emissari, ricchissimo di minerali e con la caratteristica di avere formazioni tipo stalagmiti che si ergono a riva e nell'acqua. Queste torri sono delle antiche sorgenti che si sono prosciugate ed hanno lasciato solo i sedimenti dei minerali.



Riprendiamo la via ed inizia una zona desertica, strada dritta, roccie e limiti alti (60 mph).

Si risale, poi si riscende, poi si risale, tra panorami rocciosi e desertici che si alternano finché, con la temperatura ormai oltre i 100°F siamo prossimi all'ingresso della Valle.



La prima sosta è Stovepipe Wells, caratterizzata da una zona di dune di sabbia dove ci incamminiamo per fare qualche foto al tramonto. Molto bello e suggestivo, anche se non dimenticherò mai il calore del vento che, stando a quanto raccontava la Caddy era a 116°F pari a circa 46,67°C praticamente un Phon da 1600W acceso in faccia. La sensazione più strana, oltre al non trovare refrigerio in nulla, anzi, era il calore attorno agli occhi, come se l'umor vitreo si stesse scaldando!



Torniamo nell'abitacolo semi climatizzato, per evitare troppi sbalzi termici, clima acceso e tettino aperto a compasso...

Raggiungiamo il Furnace Creek Ranch, il nostro hotel, un oasi con le palme nel deserto, ormao è buio ma il caldo non cessa nemmeno un pochino, il termometro è sceso a 110°F... che freschetto!

Prendiamo l'alloggio, carino, con vista sull'immancabile campo da Golf ci facciamo una doccia calda (l'acqua fredda non esce!) e andiamo a cena.
Anche qui, come allo YOsemite, vige il monopolio e valgono le considerazioni fatte in precedenza. Unico difetto la temperatura della sala... praticamente sotto zero. Morale della favola, Sara si becca un bel raffreddore!

PER LE FOTO DELLA GIORNATA, CICCA QUI.



1 commento:

  1. Il Mono Lake !!!! Che invidia, mi hai preso due sassolini dalla riva come souvenir ?
    Perchè, non so se lo sai, questa è stata fatta proprio lì: http://www.flickr.com/photos/oddsock/55127868/

    Un pezzo di Storia.....

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